LA POSTURA CORRETTA, RIFLESSIONI.
Ore in ufficio seduti o a viaggiare in macchina costringono il corpo in posizioni scorrette e mantenute a lungo nel tempo, ci accorgiamo che in seguito a quelle posizioni o sforzi particolari il nostro corpo manifesta dolore alla colonna o agli arti. E quindi
Ci sforziamo tanto per tenere una postura corretta. Ma in che modo possiamo definirla corretta? E soprattutto esiste una postura corretta?
Vi invito a fare alcune riflessioni leggendo questo articolo.
POSTURA TRA SOGNO E REALTA’
Idealmente pensiamo che la postura corretta sia simmetrica e senza grosse curve alla schiena. In palestra lavoriamo tanto sui glutei e sull’accentuazione della curva lombare per rispondere a canoni estetici imposti dai media.
La postura perfetta non esiste, facciamocene una ragione, nemmeno l’atleta più allenato è immune dall’avere asimmetrie eppure vince la gara.
Possiamo invece affermare che una corretta postura sia quella che spontaneamente assumiamo e sia in grado di contrastare efficacemente la forza di gravità, evitando i sovraccarichi delle articolazioni del nostro corpo.
Una postura che porti invece a una compressione articolare non equilibrata, porterá invece ad un usura, più precoce, di quel distretto quando il nostro sistema nervoso non riuscirà più ad adattarsi alle sollecitazioni di corpo e … mente.
La posizione del corpo o la sua attitudine a stare in una determinata posizione viene chiamata postura.
Perché ci sia salute e benessere il baricentro del corpo deve rientrare in un range biologico di tolleranza che per essere ottimale deve soddisfare determinati requisiti.
Qualsiasi posizione assunta dal corpo, in piedi seduti o sdraiati pancia su o pancia sotto, deve portare a mantenere l’allineamento articolare.
Deve consentire al corpo la possibilità di fare movimenti ergonomici finalizzati e anticipare un’azione, per esempio come quando affrontiamo una scalinata o raccogliamo un oggetto.
Deve permettere al corpo di rispondere prontamente ad eventi inaspettati o a repentine sollecitazioni dell’equilibrio.
Chi vuole sentirsi meglio sia a livello fisico che emozionale ha bisogno di imparare che con una postura eretta è più semplice alla memoria accedere ad eventi positivi eventi negativi. Una postura accasciata al contrario apre la porta al ricordo di eventi negativi. Guardare in basso e rimanere accasciati ci mette in una posizione di impotenza.
La nostra postura rivela i nostri pensieri e può influenzare il modo il modo in cui gli altri ci guardano.
Una posizione di apertura permette al contrario di svolgere un compito in maniera ottimale, con più energia e sicurezza.
Impariamo ad assumere posizioni di potere per cambiare i nostri pensieri in positivo.
Ciò su cui ci focalizziamo, i nostri pensieri, influenzano la postura e viceversa la postura influenza i pensieri attraverso una differente produzione ormonale che può essere modificata.
Esistono studi, in particolare della psicologa Emy Cuddy che hanno dimostrato come in soli due minuti assumendo posture in apertura ci possa essere un abbassamento del cortisolo, ormone dello stress e un aumento del testosterone.
La stanchezza e la forza di gravità tendono a chiudere la postura, cosi come l’ansia e lo stress. Idealmente dovremmo tendere ad una postura che ci faccia sentire più alti è più leggeri con un appoggio ottimale dei piedi, liberi da tensioni e pronti all’azione.
“Quando il corpo si mette a funzionare in maniera corretta, la forza di gravità lo attraversa liberamente. Il corpo spontaneamente guarisce” Ida Rolf
La vita moderna ci ha invogliato verso le situazioni di comodità, scegliamo tutto ciò che è morbido, dal cibo alle sedute. Ma questo ha portato sollecitazioni diverse al nostro sistema nervoso.
Il modo in cui adagiamo il nostro corpo sulla comodità delle sedute, le abitudini non salutari, un’attività fisica inesistente, a lungo andare portano i nostri muscoli a cambiare addirittura la loro struttura. Perdiamo fibre muscolari che alla lunga vengono sostituite da tessuto fibroso o grasso. Lo osserviamo guardando le risonanze, quando la muscolatura paravertebrale perde la sua funzione posturale e viene sostituita da grasso.
Andando avanti con l’età un muscolo non adeguatamente sollecitato va incontro a sarcopenia: cambia cioè la quantità e la qualità delle fibre muscolari.
Quando i muscoli non sono pienamente utilizzati si assiste ad un assottigliamento degli arti.
Il risultato sarà che avremo una scarsa resistenza fisica, si manifesterà rigidità e difficoltà ad eseguire sforzi anche in attività quotidiane banali come ad esempio sollevare una valigia nella cappelliera, la busta della spesa o tenere in braccio un bambino.
Se ci preoccupa perdere l’autosufficienza la domanda che possiamo porci é: cosa stiamo facendo in questo momento per scongiurare il pericolo?
Se giocare con un nipotino per terra, andare in spiaggia e riuscire ad alzarsi dal asciugamano sono un problema, è il caso di iniziare a porre rimedio con l’idea di arrivare in forma in età avanzata.
Per fortuna il fenomeno della sarcopenia è reversibile e può essere contrastato con esercizio fisico e terapeutico.
Comunemente siamo portati ad attribuire il dolore delle articolazioni all’artrosi o alle ernie.
Ma l’artrosi diviene fonte di dolore solo in fasi avanzate quando cioè si è superato il punto di non ritorno. Il risultato è che il corpo non riesce più rispondere in maniera elastica e duratura alle sollecitazioni.
È questo il momento in cui, se non siamo tempestivi nell’intervenire cambiando le nostre abitudini errate, abbiamo necessità ricorrere ai farmaci o ad interventi chirurgici.
Appunto per questo è necessario intervenire prima che il danno diventi importante e comprometta le normali attività quotidiane.
Ogni nostra azione e ogni nostra emozione lasciano un segno sul corpo. Per questo è importante dedicare tempo a se stessi in attività salutari sia motorie che emozionali.
Quanto tempo dedichiamo al nostro corpo seguendo un programma di movimento, qualsiasi sia, ma protratto nel tempo?
Una corsa sporadica o una partita di calcetto al mese, possono favorire traumi e microtraumi invece che dare beneficio, un corpo non preparato e non allenato è più predisposto ad avere infortuni.
La nostra attenzione é focalizzata alla prevenzione o siamo il tipo di persona che aspetta di stare malissimo per agire ed evitare farmaci e interventi chirurgici?
Ci sono azioni facili da fare ma anche facili da non fare.
Un piccolo sforzo fatto giorno per giorno si paga in grammi, questo per evitare nel tempo di pagare in tonnellate il rimpianto di non averlo fatto. A volte dobbiamo confrontarci con i confini che sono nella nostra testa, sta a noi oltrepassarli.
IL FISIOTERAPISTA PUO’ AIUTARTI A RAGGIUNGERE IL TUO OBBIETTIVO.
VIENI A FARLO CON NOI
Essere un adulto attivo può essere d’esempio anche per i figli.
I genitori che, con zaino in spalla e bimbo nel marsupio, gli fanno vivere esperienze psicomotorie che rimarranno indelebili nella loro mente.
Quello che un bimbo apprende in tenera età farà parte di un bagaglio che lo porterà verso abitudini salutari.
Anche l’età per diventare genitori si è allungata, dovremmo arrivarci in forma a prenderli a scuola.
Cosa stai facendo per te e per tuo figlio che sia di valore per la vostra salute futura?
“Noi siamo quello che pensiamo, quello che mangiamo e come ci muoviamo.
Il movimento é vita, la vita è movimento.”
Cit. Dott. Picozzi, dott. Mariani
LA POSIZIONE ACCOVACCIATA
In tempi remoti stare seduti a terra durante i tempi di riposo era la quotidianità . L’evoluzione ci ha portato ad assumere raramente questa posizione.
Possiamo dire che questo non sia stato un bene in quanto ha portato con l’evoluzione alla perdita di tutte quelle possibilità articolatorie e di stimolazione del sistema nervoso ridotte invece l’introduzione di tutte quelle che sono le comoditá.
Passiamo la gran parte del tempo seduti, incontriamo le persone on-line, facciamo la spesa on-line, adottiamo sedute troppo comode. Potremmo invece inserire l’utilizzo della posizione a terra adottando la posizione accovacciata e sfruttare i diversi modi per sedersi a terra con diversi tipi di seduta.
Proviamo ad utilizzare dei cuscini sul pavimento, dei tappeti stirando così le gambe approfittare per stirare le articolazioni e sperimentare nuove abilità motorie.
TEST PER VALUTARE LA REAZIONE ALLE CADUTE E AGLI SQUILIBRI
Sedetevi a terra usando il minor numero di punti di contatto, utilizzate solo i piedi e le natiche.
Da questa posizione mettetevi a gambe incrociate e cercate di rimettervi in piedi senza usare altre parti del corpo per alzarvi dal pavimento.
Il massimo punteggio, nel caso non utilizziate nessuna parte del corpo per alzarsi, sarà 10.
Mentre per ogni appoggio che utilizzerete toglierete un punto.
In questo modo stiamo valutando la nostra capacità di equilibrio, flessibilità e coordinazione motoria.
Potete leggere uno studio secondo il quale le persone tra 50 e 80 anni che hanno necessità di utilizzare le mani e le ginocchia per alzarsi e realizzano un punteggio da 0 a 3, hanno più possibilità di morire nei successivi 6/3 anni rispetto a quelle che hanno un punteggio da 8 a 10.
E allora perché non agire subito per ritrovare il movimento perduto?
Imparare nuove strategie di movimento può essere provvidenziale per evitare cadute e complicanze come le fratture.
Se hai deciso di rimetterti in forma, vieni a trovarci, ti aiuteremo a riprendere le tue abilità e riportare il tuo corpo verso la performance perduta.
Contattaci oggi stesso.
Puoi approfondire su:
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/23242910/
Equilibrio corpo e mente
Picozzi-Mariani
Sabatelli editore.
https://publichealth.sfsu.edu/news-announce/good-posture-important-physical-and-mental-health