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CELLULITE, NON SOLO INESTETISMO MA PROBLEMA DI SALUTE.

L’estate si avvicina e ci si accorge che forse non ci si sente al massimo della forma. Se a vent’anni il massimo del fastidio che la cellulite poteva darti era quello di non essere a proprio agio in bikini, ora passati i 40, i 50 anni, quello che  disturba è la pesantezza delle gambe, il loro gonfiore e il dolore  che si manifesta in seguito alla compressione.  Dolore che si presenta  anche quando  si fa la ceretta.
Se ti ritrovi ad avere questi disturbi continua a leggere, potresti avere una condizione patologica chiamata PANNICULOPATIA EDEMATO-FIBRO-SCLEROTICA, meglio conosciuta col nome di CELLULITE.

 

L’edema legato alla pannicolopatia, o cellulite, è un edema ciclico che si manifesta  ogni mese nel periodo premestruale ed è legato agli estrogeni che portano ad una ritenzione di liquidi nel corpo.
L’aumento degli estrogeni porta ad un aumento della permeabilità del sistema linfatico,  dei vasi sanguigni e porta ad un aumento dell’edema interstiziale, la zona dove il piccolo capillare venoso e il piccolo capillare arterioso si incontrano e il sangue, carico di scorie e che deve ossigenarsi, viene convogliato dalle vene  verso il cuore. E’ in questo spazio che l’edema inizia a depositarsi.
Inizialmente l’edema é più liquido, si trova in stato di SOL,  col passare del tempo aumenta di  densità, fino a diventare gelificato e infine fibroso.
Questa condizione  porta la classica   depressione della pelle e compressione dei tessuti, la pelle  che assume un aspetto a buccia d’arancia.
In gravidanza a causa della pressione del feto sui vasi linfatici dell’addome, l’edema sulle gambe può peggiorare.
QUALE TIPO DI DONNA E’ PIU’ COLPITA DALLA CELLULITE?
E’ la struttura del corpo che determina la distribuzione della cellulite.
Le donne con una conformazione più ginoide, che presentano più grasso nelle gambe, nei glutei, hanno più difficoltà nel ritorno venoso e hanno un’alterazione circolatoria peggiore.
In questo biotipo è presente una maggior quantità di estrogeni che favoriscono l’edema.
Le donne che invece sono del biotipo androgenico, presentano meno estrogeni e più testosterone, hanno per caratteristica più grasso centrale che ha meno relazione con la cellulite.
Per questo le donne ginoidi sono le più colpite dalla cellulite.
Il biotipo senza cellulite presenta una distribuzione di grasso più equilibrata nel corpo.
ANCHE IL TIPO DI PELLE INFLUISCE SULLA CELLULITE
Possiamo osservare nelle donne diversi tipi di pelle. La pelle può essere più dura e compatta, la cellulite sarà più dura e compatta.
Una donna con  pelle flaccida, che in Europa è più tipica, presenta cellulite flaccida.
Le donne che presentano più grasso nelle gambe e nei glutei hanno più problemi nel ritorno venoso. Queste sono donne dove c’è maggior quantità di  estrogeni.
Possiamo classificare la cellulite in base alla consistenza più o meno compatta o flaccida:
grado 1        non si nota alterazione
Grado 2       si nota edema e  irregolarità della pelle,
Grado 3       alterazione del tessuto con depressioni fibrose
In Europa è più tipica la cellulite flaccida.
VALUTAZIONE
È importante fare una adeguata valutazione per impostare il trattamento. La  persona viene valutata in stazione eretta, con i piedi paralleli,   rilassata, non ci devono essere contrazioni muscolari. Vengono analizzate le diverse regioni, dove possiamo  rilevare diversi gradi  di cellulite contemporaneamente. Ed è importante adattare  Il trattamento  al grado della cellulite in quella regione.
Un articolo del 2022, scritto dalla miglior referente al modo, la dermatologoa Dori Hexsel, dice che la cosa più difficile da trattare  della cellulite sono i setti fibrosi che portano a un problema estetico, sono quelli che la persona vede  e vuole  risolvere. E i  setti hanno una relazione importante con la fascia ed il muscolo.
I Setti si trovano fra il grasso e  portano una trazione che si manifesta con  una depressione nella pelle.
CARATTERISITICHE DELLA CELLULITE
  •  Aumento dello spessore del tessuto sottocutaneo
  • Aumento della consistenza
  • Sensibilità dolorosa
  • Diminuzione della mobilità nei tre piani della pelle dovuta alla trazione fibrosa dei setti.
LA FISIOTERAPIA DERMATO FUNZIONALE
La Fisioestetica, o fisioterapia dermatofunzionale, è una scienza che tratta gli inestetismi tramite strumenti e mezzi  e metodiche fisioterapiche.
Con la fisioterapia dermatofunzionale si favorisce la rigenerazione cutanea e il ringiovanimento dei tessuti interessati.
Tra le tecniche più utilizzate c’è la radiofrequenza (Tecarterapia), la quale mediante la produzione del calore, si previene l’invecchiamento e  si detossifica la pelle.
Cos’è la radiofrequenza o TECARTERAPIA in Fisioestetica?
Si parla di segnali elettromagnetici che generano calore mentre attraversano i tessuti. L’effetto termico porta vasodilatazione, promuovendo così la circolazione sanguigna, l’apporto di ossigeno ai tessuti e riducendo la ritenzione idrica.
Benefici della Tecar in Fisioestetica
Con la tecarterapia o radio frequenza, viene prodotto del calore che raggiunge i vari tessuti.
-A livello del derma, viene stimolata la produzione di nuovo collagene di nuove fibre elastiche e glicosaminoglicani, fondamentali per avere una pelle giovane soda e tonica.
-A livello dell’adipe (ipoderma), si verifica un aumento del microcircolo e una diminuzione dell’accumulo dei liquidi, ciò comporta fra gli effetti, un miglioramento della cellulite.
In conclusione, la Tecar è uno strumento efficace in ambito estetico oltre che terapeutico in quanto è in grado di accelerare i processi rigenerativi naturali dell’organismo.
Con essa è possibile migliorare  diversi problemi estetici quali: cellulite, smagliature, rughe.
TRATTAMENTO DELLE PANNICULOPATIE
Il trattamento della cellulite è un trattamento per la vita. Se a vent’anni viene visto come un problema estetico dal paziente poi con l’avanzare dell’età, magari dopo la gravidanza, con l’aumento del peso, diviene sempre meno un problema estetico per la donna in quanto si inizia ad avere fastidio e dolore. Questo perché la cellulite nel tempo tende a peggiorare  accompagnandosi a dolore.
La cellulite non è solo un problema estetico ma è un problema di salute.
La cellulite è un problema che si manifesta in superfice,  non in  profondità, il trattamento deve tener conto di questo.
ll linfodrenaggio è molto importante  come trattamento, ed eseguito in maniera corretta, da la sensazione di ricevere carezze, proprio perché i vasi linfatici sono molto superficiali. Ma questo trattamento non è adatto a tutti i tipi di cellulite in quanto non migliora la fibrosi, non migliora i  setti che danno il fastidioso aspetto a buccia d’arancia. Lo scopo del drenaggio linfatico è quello di migliorare  il microcircolo e per migliorare la tensione dei setti , in un percorso mirato, possiamo associare altre terapie.
Alla base del trattamento della cellulite c’è il movimento.
Si è visto che la cellulite è legata ad alterazioni posturali che influiscono sul ritorno venoso,  non è possibile trattare una cellulite senza trattare prima la postura e le tensioni fasciali e muscolari anomale.
La cellulite è una patologia che non può essere arrestata e quindi nel tempo bisogna fare regolarmente esercizi.
In prima battuta sono molto utili le terapie strumentali come per esempio la TECAR TERAPIA.
Se ho la cellulite dura e una pelle con molta fibrosi ho bisogno di lavorare con una temperatura bassa in modo da rilassare i setti.
Si possono fare due sedute alla settimana e avere dei buoni risultati già dopo sei sedute.
Se invece  la cellulite è flaccida ho bisogno di stimolare la produzione di collagene  e aumentarne la densità, quindi  la temperatura in questo caso deve essere più alta. Questo trattamento provoca una reazione infiammatoria tessutale per cui le seduta successive verranno   distanziate di una settimana.
I migliori risultati si sono visti associando terapia manuale e TECAR TERAPIA.
Le ONDE D’URTO sono considerate il miglior trattamento per la cellulite.
CONCLUSIONI
Per la cellulite serve una terapia rivolta alla mobilità, all’allungamento, una terapia di tipo posturale.
Gli esercizi  sono specifici  per la cellulite, devono stimolare le stazioni linfatiche in modo da attuarne una spremitura e favorire il ritorno venoso e linfatico verso la parte centrale del corpo.
Una parte  del corpo da non trascurare sono i piedi, la loro pianta è ricca di capillari venosi e arteriosi e un appoggio alterato può portare ad una camminata che impedisce un corretto ritorno venoso con conseguente stasi linfatica.
La terapia manuale, soprattutto con l’utilizzo di strumenti drenanti e vascolarizzanti, ben si sposa con la terapia fisica per garantire il miglior effetto linfatico, sul ritorno venoso e per combattere la formazione dei setti.
Per questo le nostre proposte di trattamento tengono conto di tutte queste possibilità anche con percorsi mirati in fisiopalestra.
Non aspettare ancora, PRENOTA OGGI STESSO IL TUO PERCORSO PERSONALIZZATO.
A cura di
Dott.ssa Patrizia Marmillata
Dott. Davide Tala